Regeni: Stucchi (Copasir), unica via fermezza diplomatica Serve strategia internazionale,francesi facciano squadra con noi

(ANSA) - ROMA, 12 APR - "La situazione e' maledettamente complicata e, purtroppo, anche molto drammatica. E' ormai chiaro che dal punto di vista dell'inchiesta c'e' stato uno stop e una mancanza di collaborazione che vanno a compromettere in prospettiva gli accertamenti sul sequestro e l'omicidio di Giulio Regeni. Pertanto, in questo momento l'unica via da percorrere, con fermezza e decisione, e' quella diplomatica". Lo ha detto a Voci del Mattino, su Radio1 Rai, Giacomo Stucchi, presidente del Copasir e membro della Commissione Affari Esteri
del Senato.
   "In questo senso i colloqui di oggi con l'ambasciatore Massari sono importanti, perche' l'Italia non puo' farsi mettere i piedi in testa dal governo egiziano. Ricordiamoci che l'Italia e'
stato il primo Paese a riconoscere l'esecutivo di Al Sisi, con la visita del presidente del Consiglio Renzi e quindi deve chiedere con  forza e determinazione quel rispetto e quell'amicizia che, a parole, il governo del Cairo dice tanto di volere mantenere nei nostri confronti".
   Ma la partita - insiste Stucchi - "va allargata anche ad altri attori sullo scacchiere internazionale. Penso soprattutto alla Francia, che puo' vantare una posizione privilegiata nei rapporti con l'Egitto. Se convincessimo i cugini d'Oltralpe a fare gioco di squadra con noi - ha detto Stucchi - probabilmente le cose con Al Sisi cambierebbero. Non dobbiamo restare isolati ma ancorati a una strategia internazionale. Certo, non e'  facile ragionare con Al Sisi. Non ci dimentichiamo - ha concluso - che si parla di una realta', quella egiziana, in cui due anni fa hanno condannato a morte 680 persone in un colpo solo. Insomma, un Paese nel quale il rispetto dei diritti umani e' ben lontano dagli standard che conosciamo nelle democrazie occidentali".